Nel mondo un miliardo e mezzo di persone soffre la fame. Due miliardi e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Otto milioni di persone muoiono ogni anno per malattie derivate dall’acqua. È con questi dati in mente che nel 2015 è nata l’Associazione Aquaplus, che si propone di fornire acqua pulita nelle comunità più in difficoltà del mondo, migliorando di conseguenza le condizioni alimentari, sanitarie ed economiche. Rotary Italia ha intervistato Emiliano Veronese, Segretario dell’Associazione, nonché project manager di alcuni progetti in corso.
Partiamo dalle basi: cosa è Aquaplus?
Aquaplus è diventata una associazione a luglio 2020. Raggruppa ad oggi circa 35 club dei Distretti 2041, 2042, 2110 e svizzeri. È iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore e ad oggi è registrata appunto come Aquaplus ETS – Entità del
Terzo Settore.
Una cosa molto importante di Aquaplus è che avete sviluppato un modus operandi che viene replicato in tutti i Paesi in cui vi recate. In cosa consiste?
Aquaplus ha definito e sviluppato una metodologia che è replicabile e implementabile in tutti i progetti che sono stati sviluppati, si sviluppano e si svilupperanno in giro per il mondo. Per ora siamo attivi ad Haiti, in Tanzania e in Sud Sudan. La prima fase consiste nel creare le condizioni per portare l’acqua potabile ai villaggi· la seconda fase nel fare in modo che sussistano le condizioni per sviluppare una microeconomia legata all’agricoltura con la fornitura contestuale dell’acqua per irrigazione; la terza fase si sviluppa con la formazione della popolazione
locale, in modo da renderla autonoma e sviluppare le
migliori condizioni socioeconomiche;
la quarta fase si realizza con i prodotti che vengono estratti grazie alle colture, trasformarli e in qualche modo nutrire e creare le condizioni per un commercio locale di questi prodotti.
Quattro fasi standard, replicabili, che avete applicato in tutti i Paesi in cui vi siete recati fino a oggi.
Sì, le fasi sono quattro, ma per esempio ad Haiti abbiamo raggiunto anche l’ulteriore fase cinque, in cui abbiamo sviluppo un progetto per eliminare le aflatossine dalla Moringa Oleifera, pianta che contiene tutti i nutrienti necessari per una corretta crescita e uno sviluppo sano dei bambini.
A settembre di quest’anno vi siete recati in missione in Africa, più precisamente in Sud Sudan e in Tanzania. Di cosa vi siete occupati?
Quello in Tanzania è il progetto che è venuto subito dopo che Haiti è stato completato. Abbiamo iniziato nel 2017, stabilendo i primi rapporti con i produttori locali, condizione necessaria per sviluppare progetti che hanno un respiro internazionale e per ottenere anche i fondi dalla Rotary Foundation.
Abbiamo stabilito rapporti e relazioni con il Rotary Club of Dar-es-Salaam Oyster Bay ed è stata individuata un’area. Le attività sono iniziate a fine del 2017, e fino a oggi sono stato impegnato in quattro missioni: luglio 2018, ottobre 2018, luglio 2019, gennaio 2020 e ad oggi è stata completata la prima fase.
In Sud Sudan di cosa vi siete occupati?
In Sud Sudan siamo al kick off: nell’ultima missione abbiamo verificato che le condizioni identificate cinque anni fa fossero ancora favorevoli per la partenza del progetto. È stata fatto un’attività di ricognizione e sono stati fissati i punti per partire a breve con il nuovo progetto.
Parlando proprio di futuro, avete già in mente qualche altro Paese in cui operare?
L’obiettivo dell’Asso ciazione AquaPlus a breve e medio termine è allargare i soci affiliati non solo ai Distretti 2041 e 2042, ma a tutti i Distretti d’Italia e altri Distretti in giro per il mondo. Questo ci permetterebbe di dare visibilità alla vision dell’associazione, in modo tale da sviluppare e divulgare le nostre attività in maniera più capillare.